Lo storico triestino Giuseppe Caprin nel suo "Tempi andati" annovera tra i passatempi prediletti dai triestini i concerti tenuti in piazza dalla banda, accennando pure alle sgargianti divise dei suoi componenti. Nello stesso libro racconta pure che, quando nel vortice delle innovazioni del 1848 si era formata a Trieste la Guardia Nazionale, essa aveva avuto subito la sua banda, diretta dai fratelli Luigi e Federico Ricci: i due celebri maestri e compositori napoletani erano infatti divenuti già da tempo triestini d'adozione.
Probabilmente l'iniziale entusiasmo andò scemando con il passare del tempo, ma nel 1876 si costituì, per iniziativa privata, una nuova banda, che ebbe particolare prestigio sotto la guida del Maestro Pian e che, attraverso numerosi scioglimenti e ricostituzioni, operò fino al 1914. Invano si tentò di trasformare quest'ultima in banda municipale, le autorità di allora consentirono soltanto il riconoscimento di una banda "cittadina".
E' noto a tutti che il popolo triestino è per tradizione amante della musica: le numerose scuole di strumenti a fiato furono sempre affollate e seguite; era perciò cosa facile la costituzione di sempre nuovi complessi bandistici.
Nel 1919 assistiamo ad una ennesima ricostituzione della banda cittadina: fu il valente Maestro Alberto Montagna a radunare sotto la sua bacchetta un gruppo di appassionati strumentisti, ansiosi di riprendere l'ormai antica e consolidata tradizione bandistica triestina, con la direzione organizzativa di Francesco Lonzar e Guglielmo Desilia. Costoro diedero così origine alla "Banda Cittadina Giuseppe Verdi", che in breve divenne la realtà musicale cittadina seconda in ordine di importanza solo all'orchestra del Teatro.
La febbrile attività del complesso si traduceva principalmente in concerti nelle piazze e, durante la stagione estiva, nelle località balneari regionali di Grado e Bibione e nella vicina Istria, riportando in ogni occasione unanimi giudizi di plauso ed ammirazione, tanto da spingere il Podestà Salem a dotarla di contributi comunali fissi per il sostegno della sua meritoria attività musicale.
Questo risultato, ascrivibile, come si legge dagli articoli dei quotidiani a cavallo tra le due guerre, alla sempre elevata qualità delle esecuzioni ed all'entusiastica partecipazione del pubblico ai concerti, suscitò l'interesse di diversi famosi direttori d'orchestra, quali Riccardo Zandonai, Pietro Mascagni, Federico Bugamelli ed Antonio Illersberg.
Ad ulteriore conferma dello spessore artistico-musicale raggiunto in quegli anni, basti ricordare il secondo posto al Concorso Nazionale delle Bande svoltosi a Roma nel 1935 ed il secondo premio meritato al Concorso tenutosi a Trieste nello stesso anno in occasione della Mostra del Mare.
Conclusasi la tragica parentesi della Seconda Guerra Mondiale, il complesso cittadino risorse grazie alla passione ed alla forza di volontà dei suoi componenti. Ne prese allora la direzione il Maestro Pino Vatta, che la mantenne per quasi un trentennio, fino al 1972, quando, con le sue dimissioni, la Banda rischiò nuovamente di sciogliersi. Tuttavia un estremo sforzo del Consiglio Direttivo e del suo futuro presidente Domenico De Luca, consentì la continuazione dell'attività , sotto la direzione del Maestro Liliano Coretti, che mantenne l'incarico fino al 1974.
Sotto la guida del Maestro Vatta prima e del Maestro Coretti poi, la crescita qualitativa della Banda non conobbe battute d'arresto, ed i successi di critica e di pubblico spinsero la Soprintendenza del Teatro Giuseppe Verdi ad assumere il formale impegno, a tutt'oggi rispettato, di affidare gli interventi di palcoscenico durante la stagione lirica ed operettistica agli strumentisti della Banda Cittadina.
Nel 1975 la bacchetta passò nelle mani del Maestro Lidiano Azzopardo, che, assieme al presidente Domenico De Luca, elaborò un piano di rinnovamento musicale e di riassetto organizzativo, che ebbe il risultato di portate a ben 90 gli elementi del complesso, favorendo altresì l'aggiornamento del repertorio.
Nel corso del suo mandato vari maestri hanno affiancato il Maestro Azzopardo nella direzione del complesso: il M° Ennio Krisanowsky. il M° Marcello Manuelli, il M° Andrea Sfetez. Il conferimento nel 1987 della "Rosa d'Argento", riconoscimento assegnato annualmente dall'Associazione Commercianti al Dettaglio di Trieste a personalità che si sono distinte per il loro impegno ed i loro meriti in ambito cittadino, testimonia ancora una volta la meritoria attività artistica vantata dalla compagine cittadina.
Nel 1996 il complesso bandistico triestino ha assunto la nuova denominazione di "Civica Orchestra a Fiati "Giuseppe Verdi" - Città di Trieste e nello stesso anno la bacchetta è passata nelle mani del Maestro Renzo Damiani.
Nel 1997 l'incarico di Direttore Principale è stato affidato al Maestro Fulvio Dose, che, coadiuvato dal presidente Andrea Roversi, ha condotto a termine l'opera di aggiornamento musicale, inserendo nel repertorio concertistico tutti i generi del panorama musicale: da quello sinfonico a quello popolare, dalle colonne sonore tratte da film ai musicals. Particolare attenzione e rilevanza è stata data al repertorio originale per orchestra di fiati.
Dal 2008 al 2014 la direzione dell’Orchestra è stata affidata a Cristina Semeraro, che ha saputo coniugare la sua conoscenza musicale derivante da esperienze di direzione corale e di orchestre sinfoniche con la realtà di un complesso per soli fiati, arricchendo così il repertorio e la trasversalità musicale dell’orchestra stessa.
Dal 2015 al 2017 la direzione è passata al maestro Chiara Vidoni, clarinettista docente e direttore di fama internazionale.
Dal 2017 la direzione è passata al maestro Matteo Firmi, trombettista, compositore e arrangiatore (vedi sezione dedicata al direttore).